Viaggio nel mondo dei sapori: il cioccolato
Il cioccolato è uno degli alimenti più amati e diffusi al mondo per il suo sapore intenso ed avvolgente, con una lunga storia alle spalle.
Le sue origini risalgono a circa 3.000 anni fa, quando i Maya e successivamente gli Atzechi inizarono a coltivare, nella zona che corrisponde all’attuale Messico, la pianta del cacao e a ricavare dai suoi semi una bevanda chiamata ‘xocoatl‘.
I popoli precolombiani, che ne facevano un gran uso sia nei riti religiosi che in ambito culinario, preparavano questa bevanda di cacao, calda o fredda, aggiungendo acqua ed altri ingredienti come farina di mais e miele. Il suo gusto veniva aromatizzato con la vaniglia, il peperoncino ed il pepe.
Ma la sua principale caratteristica era la schiuma, ottenuta travasando ripetutamente da un recipiente all’altro il composto.
La ‘xocoatl’, riservata solo alle classi più abbienti, veniva offerta agli ospiti in segno di accoglienza e di amicizia. Cosi, infatti, vennero accolti i Conquistadores spagnoli quando arrivarono per la prima volta nel Nuovo Mondo.
Cristoforo Colombo fu il primo europeo ad assaggiare la cioccolata nel 1502 quando, in uno dei suoi viaggi, sbarcò sull’Isola dei Pini (Isla de los Pinos, oggi Guanaja, nell’arcipelago delle Isole della Bahía, a circa 70 km dalla costa a nord dell’Honduras).
In Europa, non si sa esattamente quando la cioccolata sia arrivata.
Molto probabilmente, a portare i primi semi di cacao nel vecchio continente fu Cristoforo Colombo, che di ritorno dalla sua spedizione li donò ai reali spagnoli, Ferdinando e Isabella di Spagna, ignorandone però l’importanza.
Ma fu solo nel 1528 che il conquistatore spagnolo Hernán Cortés, resosi conto del loro valore commerciale, iniziò ad inviarne in grandi quantità verso la sua terra d’origine (per i Maya i semi erano così preziosi da essere usati come moneta).
La Spagna divenne così il primo paese europeo ad utilizzare questo ‘nuovo’ prodotto, detenendo il monopolio dei semi di cacao per alcuni anni.
Inizialmente, la cioccolata si diffuse tra i nobili come medicina per alleviare la debolezza causata dalla scarsa qualità del cibo. Successivamente, anche gli ordini monastici la adottarono, apportando modifiche per migliorarne il gusto amaro: eliminarono il pepe e il peperoncino, sostituendoli con zucchero e vaniglia.
A diffondere la cioccolata a Firenze presso la corte di Cosimo III de Medici, fu Caterina, figlia di Filippo II di Spagna, che nel 1585 sposò Carlo Emanuele I, duca di Savoia.
Nel Seicento, il cacao arrivò in Toscana grazie al mercante fiorentino Francesco d’Antonio Carletti, che dopo aver fatto il giro del mondo portò, oltre ai racconti delle sue avventure, le nuove mercanzie: i ‘semi delle Americhe’.
In Francia, la cioccolata arrivò nel 1615 quando la principessa spagnola, Anna d’Austria, sposò Luigi XIII. Tra i numerosi doni, la giovane portò il cacao e la ricetta per preparare la gustosa bevanda.
A partire dal 1650, la cioccolata iniziò ad essere venduta anche in Inghilterra. A Oxford, negli stessi locali in cui veniva servito il caffè, si iniziò a sorseggiare anche la cioccolata.
Nella Venezia del Settecento, stavano nascendo le prime ‘botteghe del caffè’, ritrovi di habitués più o meno aristocratici, di politicanti, di letterati, di artisti e di gentildonne, che in questi luoghi, oltre a bere caffè e a sorseggiare la cioccolata, ci andavano per sparlare del prossimo e per giocare a biliardo, a dama, a scacchi e alla tombola.
Nel frattempo, la coltivazione del cacao nel Centro America e nelle Filippine ebbe un notevole incremento, e molte città europee si distinsero per la loro abilità nella lavorazione del cioccolato.
La preparazione di bevande al cioccolato diventò una passione diffusa.
Nel 1778, a Torino, il signor Doret mise a punto una macchina idraulica che consentì di macinare la pasta di cacao e vaniglia e di mescolarla con lo zucchero. Il signor Doret creò così il primo sistema industriale che permise di solidificare il cioccolato (sino ad allora la cioccolata era consumata unicamente come bevanda). Attraverso questo sistema, si potè aumentare sensibilmente la produzione del cioccolato. Nacquero le prime barrette di cioccolato.
Nel 1828, l’olandese Coenraad Johannes Van Houten rivoluzionò ulteriormente la produzione del cioccolato. Brevettò un trattamento della massa di cacao con sali alcalini come ‘Potassio’ o ‘Carbonato di sodio’ per rimuovere il gusto amaro e rendere i solidi di cacao più solubili in acqua.
Nel 1852, a Torino, il rinomato ciocolatiere Michele Prochet, a causa del blocco economico imposto da Napoleone verso la Gran Bretagna, che impediva la commercializzazione dei prodotti britannici e delle sue colonie, e la conseguente impossibilità di reperire alcune materie, tra cui il cacao, unì al cacao che aveva a disposizione le nocciole tritate e tostate creando così la ‘Pasta Gianduia‘, che sarà usata come base per produrre i famosi ‘Gianduiotti‘.
Verso la metà degli anni ’60 dell’Ottocento, il produttore di candele svizzero Daniel Peter, a seguito della diffusione del cherosene e della conseguente crisi nel settore in cui operava, dovette cambiare lavoro. Per affrontare questa situazione, scelse di avviare la produzione del cioccolato. Grazie al suo vicino di casa, Henri Nestlé, l’inventore del latte in polvere, Daniel Peter volle provare a creare una varietà di cioccolato contenente latte.
Nel 1875, Daniel Peter raggiunse finalmente il suo obiettivo di creare un cioccolato al latte commercializzabile. Dopo vari tentativi infruttuosi a causa dell’acidificazione del latte, riuscì a combinare cioccolato fondente e latte condensato, ottenendo un cioccolato delizioso e duraturo.
Nel 1879, Rudolph Lindt inventò un nuovo metodo per lavorare il cioccolato, chiamato ‘Concaggio’. Questo innovativo processo prevedeva un lungo e costante mescolamento del cioccolato fuso, conferendogli una consistenza liscia e uniforme. Grazie a questa tecnica, il cioccolato diventò di alta qualità e privo di sapori sgradevoli.
Infine nella seconda metà del Novecento, la Ferrero creò nel 1956 il Mon Chèri, il famoso cioccolatino al liquore con la ciliegia, e nel 1964 la Nutella, l’intramontabile crema spalmabile.
In conlusione, oggi il cioccolato, o cioccolata, non è solo un semplice alimento, ma anche un simbolo di amore, dolcezza e condivisione. Cioccolatini regalati come segno di affetto, torte al cioccolato preparate per festeggiare occasioni speciali e tavolette gustate per rallegrare le nostre giornate: il cioccolato è diventato parte integrante delle nostre vite.